lunedì 2 novembre 2015
"Mi parve bellissimo, con la sua faccia dove i tratti slavi, romagnoli, ebrei, avevano composto linee uniche, una maschera irripetibile.
Il corpo fin troppo espressivo, da Mantegna
e anche da povero, medioevale così forte che se ti afferrava i polsi per comunicare affetto
ti stringeva tra due tenaglie.
Dal suo atteggiamento timido, di riserbo e sobrietà, settentrionali,
uscivano discorsi lenti, esitanti,
con l'accento acerbo, spoglio, rugiadoso,
acre, dei venti del Friuli"
(grazie a Lina Magri)
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