domenica 3 ottobre 2010

Nell'eterno ritorno

“Durante tutto il viaggio la nostalgia non si è separata da me/non dico che fosse come la mia ombra/mi stava accanto anche nel buio/non dico che fosse come le mie mani e i miei piedi/quando si dorme si perdono le mani e i piedi/e io non perdevo la nostalgia nemmeno durante il sonno/durante tutto il viaggio la nostalgia non si è separata da me/non dico che fosse fame o sete o desiderio/del fresco nell’afa o del caldo nel gelo/era qualcosa che non può giungere a sazietà/non era gioia o tristezza non era legata/alle città alle nuvole alle canzoni ai ricordi/era in me e fuori di me/durante tutto il viaggio la nostalgia non si è separata da me/e del viaggio nulla mi resta se non quella nostalgia” (Nazim Hikmet, Varsavia 1960)

3 commenti:

PatCap ha detto...

Grazie a Nicoletta che mi ha donato questa poesia dell'amato joyciano Nazim (di cui Joyce Lussu ne è stata la traduttrice amorosa, appunto).
PS: Invito chi avrà pazienza di entrare nel blog e di scriverci sopra qualcosa di andare all'ultima voce "aggiornamenti" (sul pensiero femminile, soprattutto) che è attiva (basta cliccare e trovate Octavia a ricevervi e lì di seguito ... potete...): aspetta solo noi. Grazie.

Nicoletta Nuzzo ha detto...

Dedicato a Nazim Hikmet -Nostalgia

Non dico che fosse come una nuvola
perché avvolge anche quando è sereno,
non dico che fosse onda
perché travolge anche quando è calmo,
è come un battito silenzioso
come un ritmo che continua.

Non dico che fosse alba
perché sorge anche nella sera,
non dico che fosse neve incantata
perché si scioglie in tutte le stagioni,
è come un bisbigliare di preghiera
è come sete di parole
“che non può giungere a sazietà”.


PS la poesia “Varsavia 1960” di Nazim Hikmet è stato un dono messo in circolo da Lory Nugnes, amica stellata…

PatCap ha detto...

"Che non può giungere a sazietà": il dolce sapore del senso della vita, quando scorre.
Grazie a te (che fedele ti ritrovo anche nel blog) e a Lory e tant'altre.