lunedì 19 dicembre 2016

POST REM (2) D'altronde, ogni esistenza riprende il viaggio (unico) della vita e s'imbatte sia su certi rifiuti sia anche su fiori e frutti raccolti, fino a quando arriva quell'età in cui ci si fa custode di sè e del mondo, se lo sguardo matura oltre quel limite temporale che spesso ne preclude lo slancio. Anzi, lo avverte come propria nuova possibilità. E' questo il viaggio più nobile e avventuroso con tutte le scoperte, le apparizioni improvvise e impreviste, i contrattempi, i fastidi, le ore belle e le risate (non solo di gioventù). I racconti famigliari e familiari sono come intermittenze che riportano, nella (nostra) memoria, in vita la vita: fanno divertire e fanno piangere autenticamente (e sempre di più e pure senza accorgersene). p. 83 in "L'invidia di Aristotele ovvero della vir-tù (femminile)", introduzione di Arianna Fermani, affinità elettive editore, Ancona dicembre 2016

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